"Gnochi de malga" o "sbatùi" o "gnochi de montagna"

Chiamateli come volete!...

Il piatto che forse caratterizza maggiormente la nostra Lessinia, preparato con ingredienti poveri, proprio quando i nostri nonni, all'alpeggio, potevano portare con loro solamente un po di farina.

Impastati quindi solamente con farina ed acqua e conditi col burro ed un po di ricotta grattugiata che veniva messa ad affumicare dentro le cappe dei camini nelle malghe appunto.

Oggi si utilizzano abbondante formaggio Grana Padano stagionato e formaggio Monte Veronese Vecchio, solo per coloro a cui piace il gusto affumicato si aggiunge un po di ricotta alla fine.

Diffidate delle versioni che vi propongono piatti simili ma con aggiunta di cipolla, tartufo, salvia, rosmarino... sono altri piatti, buonissimi, ma non gnocchi di montagna.

Si possono gustare sempre in occasione delle sagre paesane, specie alla Festa del Ciclamino, alla Fiera di Ottobre ed alla Festa del Reguso di Gorgusello (vedi la pagina dedicata agli eventi), nonché spesso presso i ristoranti dei nostri paesi oppure stabilmente nei rifugi e malghe in alta Lessinia.

formaggio monte veronese dop

Il Monte Veronese è un formaggio a denominazione di origine protetta, tipico della regione del Veneto. La zona di provenienza del latte, della sua trasformazione e della stagionatura del formaggio è situata nella parte settentrionale della provincia di Verona. Si tratta di un'area montana, ricca di fertili pascoli, che vanta un'antica tradizione di allevamento del bestiame, di alpeggio e di produzione di latte e formaggio. Nel territorio della Lessinia, di cui Breonio fa parte, è documentata la produzione di formaggio fin da prima dell'anno Mille, quando costituiva una preziosa merce di scambio che sostituiva la moneta. 

Il Monte Veronese è prodotto attualmente in due tipologie diverse: Monte Veronese "latte intero" e Monte Veronese "d'allevo". Queste due tipologie, entrambe prodotte esclusivamente con latte di vacca, non si distinguono solo dal sapore, ma anche da due diverse e specifiche modalità di lavorazione.

Il Monte Veronese "latte intero" è prodotto con latte di vacca intero, proveniente da una o due mungiture consecutive. Si pu` commercializzare dal venticinquesimo giorno dalla produzione. Per apprezzare al meglio le sue fondamentali e tipiche caratteristiche di freschezza è consigliabile mangiarlo entro 60 giorni dalla produzione.

Il Monte Veronese "d'allevo" è prodotto con latte di vacca parzialmente scremato, proveniente da una o due mungiture consecutive. Si pu` commercializzare dal novantesimo giorno dalla produzione, fino a un anno o due anni e oltre. Esiste anche il Monte Veronese "d'allevo" prodotto esclusivamente con "latte di malga" raccolto da vacche in alpeggio nel periodo che va da maggio a ottobre. Ed è un Presidio Slow Food.

tartufo nero della lessinia e del baldo

Il profumato tartufo è un fungo ipogeo (cresce sottoterra) e vive in simbiosi con le radici di alcune piante, quali ad esempio: la quercia, il nocciolo, il carpino e la roverella.
Esistono moltissime specie di tartufo e le più conosciute ed apprezzate ad uso gastronomico, nel nostro territorio sono:

–  Tartufo nero pregiato;

–  Tartufo brumale;

–  Tartufo estivo o scorzone;

–  Tartufo uncinato o nero scorzone invernale;

–  Tartufo nero o mesentericum;

–  tartufo bianchetto o marzuolo.

Lo si può gustare in abbinamento ai numerosi piatti della cucina tradizionale tra i quali consigliamo senz'altro un buon risotto al tartufo, le lasagnette o una buona tagliata di manzo.

La nostra provincia occupa il primo posto nel Veneto per la quantità di tartufi raccolti, che si trovano principalmente nella zona dei monti Lessini e del Monte Baldo, dove è stata accertata la presenza del tartufo nero pregiato.

Ogni cercatore munito di tesserino raccoglie in media dai 5 ai 15 chili di tartufo l'anno, fra le nove specie del territorio, il cui valore varia da 90 a 700 euro al chilo, in anni normali, ma può divenire un vero e proprio prodotto d’élite, sfiorando i 1.000 euro al chilo, in annate "di magra".

soppressa tradizionale della lessinia

La tradizione di “far su el porco” è molto antica in Lessinia. Avveniva nei mesi più freddi, quando non si potevano svolgere attività all’aperto, e rigorosamente nella fase di luna calante. Il maiale era una ricchezza per le famiglie, di esso non si buttava niente! Generalmente si allevavano in coppia: uno veniva macellato, l’altro veniva venduto per ricavarne il denaro per l’acquisto dei due maialini dell’anno successivo.

La Soppressa è il salume veneto per antonomasia, è largamente prodotto anche in Lessinia ed uno degli alimenti della cucina povera, rimasto nella tradizione locale come companatico per pane e polenta. 

Si ottiene macinando a grana medio-grossa le carni pregiate del suino, condite con sale, pepe, aglio e quindi insaccate nel budello per poi stagionare parecchi mesi in cantina.